Veicoli - logistica - professione

HomeProfessioneLeggi e politicaUnatras dice no al protocollo e proclama per il 4 aprile il fermo nazionale dell’autotrasporto

Unatras dice no al protocollo e proclama per il 4 aprile il fermo nazionale dell’autotrasporto

Gli argomenti sono giusti, ma ancora troppo generici. Il raggruppamento delle associazioni di settore non si accontenta di manifestazioni di volontà, ma pretende norme concrete. E su tutto ciò che attiene al prezzo del carburante vorrebbe l'intervento della presidenza del Consiglio per fissare un tetto massimo del prezzo dei prodotti energetici

-

Unatras, il raggruppamento delle associazioni dell’autotrasporto, alza il livello della trattativa e, dopo nemmeno 24 ore dal ricevimento del protocollo ricevuto dalla viceministra Teresa Bellanova, decide di proclamare un fermo nazionale dell’autotrasporto per il 4 aprile 2022. La ragione è apparentemente semplice: gli interventi prospettati sono giudicati «insufficienti». Anche se tale giudizio, leggendo il comunicato diffuso da Unatras, appare più riferito alle forme che alla sostanza. L’unione delle associazioni di settore, infatti, sostiene di apprezzare le ipotesi illustrate dalla viceministra, ma ritiene necessario avere «provvedimenti concreti e certi». Al contrario, il protocollo discusso al tavolo ministeriale proclama annunci, ma non offre certezza sul rispetto delle regole, giudicata condizione essenziale «per superare la difficile fase vertenziale in atto, aggravata dall’incremento registrato sul prezzo del gasolio». In pratica, Unatras non contesta il contenuto delle singole proposte, ma riscontra che, così come espresse, sono soltanto «manifestazioni di volontà».

Ma non è tutto. Perché siccome la situazione già precaria si è aggravata con gli insostenibili atti speculativi in atto, denunciati dal ministro della Transizione Energetica, Roberto Cingolani e finalizzati a tenere elevati i prezzi dei carburanti, Unatras chiede che delle azioni finalizzate a calmierare il costo dei carburanti si occupi la presidenza del Consiglio, mentre il MIMS si concentri sulle regole della sicurezza sociale e della circolazione. E l’intervento auspicato è quello di fissare «un tetto massimo del prezzo dei prodotti energetici, come avvenuto in altri settori produttivi ed energivori».

Redazione
Redazione
La redazione di Uomini e Trasporti

close-link