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Si incrina il fronte di Unatras: si va verso il fermo?

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Si scalda il clima nel mondo dell’autotrasporto. E il surriscaldamento sembra produrre una frattura all’interno del coordinamento unitario di Unatras. A produrla è la posizione assunta da CNA-Fita rispetto ai costi minimi. Un documento di questa associazione, giudica infatti il «faticoso percorso dei costi minimi… non recepito, se non in sede legale» e quindi tale da «pregiudicare le relazioni commerciali» delle imprese. In questo modo si è «radicalizzato il confronto con la committenza, perdendo di vista i costi che realmente incidono e pregiudicano l’operare delle nostre imprese», con il risultato che «nessun costo minimo è riconosciuto», mentre «le tante speranze per qualche accordo di settore vengono oggi definitivamente vanificate dal parere che l’Antitrust ha prodotto qualche giorno fa».
Da qui la scelta dell’associazione presieduta da Cinzia Franchini di aprire un tavolo di confronto con la committenza, per cercare di far fronte all’emergenza. Una scelta, subito recepita positivamente da Confindustria e Confetra, che per la Franchini rappresenta l’ultima carta da giocare prima di parlare di fermo, che in termini di rappresentanza costituisce sempre un «fallimento».
Ma come prevedeva la stessa presidente della Fita questa posizione sta sollevando le critiche delle altre associazioni. Sul sito della Fiap è comparso un documento che si interroga sul perché, da qualche anno a questa parte, ogni qual volta il clima si scalda, la Fita perda di vista gli interessi dei trasportatori per sposare quelli della committenza. Un giudizio pesante, che sembra però condiviso da altre rappresentanze. E in questo clima Unatras, su richiesta di molte associazioni di categoria a livello locale, ha deciso di convocare in tutta fretta un esecutivo allargato ai presidenti e segretari provinciali e regionali delle Federazioni aderenti per mercoledì 14 dicembre alle ore 10. Un’accelerazione – si spiega – resasi necessaria visti i provvedimenti assunti dal Governo con la recente manovra economica (in particolare l’aumento delle accise sul gasolio)  e dalla mancata risposta da parte del Ministro dei Trasporti alla richiesta di incontro avanzata da Unatras. In discussione ovviamente c’è anche un’ipotesi di fermo. Staremo a vedere.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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