Cresce del 24,5% il consumo di GNL in Italia nel 2024, ma il confronto con la Cina è di 130:1. La potenza asiatica, infatti, ha scelto il gas liquefatto come carburante di riferimento per il trasporto pesante e l’anno scorso i consumi hanno raggiunto quota 22 milioni di tonnellate, a fronte delle 170mila italiane. Dopo il picco del 2022, il prezzo all’ingrosso del GNL si è stabilizzato tra i 40 e i 50 euro/MWh, restando però superiore ai livelli pre-Covid e limitandone la competitività rispetto ai combustibili tradizionali. Il suo consumo è trainato per l’80% dai consumi dell’autotrasporto: le immatricolazioni di nuovi mezzi a GNL, infatti, sono aumentate del 22,4%, seppure rappresentino solo lo 0,5% del parco circolante. La rete di distribuzione per i mezzi pesanti risulta ben strutturata; le stazioni di rifornimento sono 177, in crescita dell’11,3% rispetto al 2023 ma la distribuzione rimane disomogenea: il 92% degli impianti è nel Centro-Nord.
Insomma, un panorama a luci e ombre che fa ben sperare per il futuro, con la possibilità di crescita anche al 100% entro il 2027, se sostenuto da misure concrete e adeguate. Lo scenario emerge da uno studio di Bip Consulting, presentato da Assogasliquidi-Federchimica che comprende anche un dettagliato piano di rilancio in 10 step a sostegno del GNL.
Un piano in 10 mosse per rilanciare il GNL
Tra le priorità comprese nel piano, la revisione del regolamento europeo per le emissioni di Co2 dei mezzi pesanti con un’apertura alla neutralità tecnologica, un credito d’imposta per l’acquisto di mezzi alimentati a GNL e bioGNL e l’implementazione del fondo nazionale per il rinnovo del parco mezzi con forti premialità per chi acquista mezzi pesanti alimentati a gas l’utilizzo dei proventi ETS2, incentivare l’uso di carburanti rinnovabili nei settori hard-to-abate quali appunto il traporto stradale, quello marittimo e gi impieghi industriali off- grid.
«Il GNL/bioGNL è un prodotto energetico imprescindibile per la politica energetica del nostro Paese e della più ampia strategia di decarbonizzazione – ha detto Matteo Cimenti presidente di Assogalisquidi-Federchimica – e non soltanto per i suoi impieghi nel trasporto stradale pesante dove è già molto diffuso e in quello marittimo destinato in breve tempo a crescere grazie alle infrastrutture in corso d’opera e agli interventi regolatori nello shipping. Anche nel suo utilizzo nell’industria e nelle utenze locali off-grid, infatti, ci sono ampie potenzialità di sviluppo».
«Il GNL e il bioGNL sono soluzioni concrete, pronte, decarbonizzanti – ha aggiunto Costantino Amadei Presidente del Gruppo GNL di Assogasliquidi-Federchimica. In particolare – prosegue Amadei – il bioGNL è una tecnologia già disponibile, sicura da gestire, facilmente integrabile con le infrastrutture esistenti e con un costo per tonnellata di CO2 evitata tra i più bassi. Può decarbonizzare subito i trasporti pesanti su gomma e via nave, dove l’elettrificazione è ancora lontana da una piena scalabilità. Sia GNL che bioGNL sono in uso già oggi nei trasporti pesanti in molte realtà».
Il mercato italiano e quello cinese
Il mercato italiano del GNL mostra segnali di ripresa con una domanda che nel 2024 ha raggiunto le 208 mila tonnellate, trainata principalmente dal settore dell’autotrazione (circa l’80% del totale). Secondo lo studio, le prospettive indicano un’ulteriore crescita fino al raddoppio dei consumi nei prossimi tre anni, superando le 400mila tonnellate all’anno, qualora siano pienamente implementate le misure proposte nel piano di rilancio del settore, grazie ad un ulteriore consolidamento del trasporto stradale e allo sviluppo del mercato marittimo. Nei prossimi mesi, accanto al terminale di Fos Marsiglia e al deposito di Ravenna, ci sarà l’attivazione del truck loading a Panigaglia e il micro-liquefattore di Pignataro che porranno le basi per una copertura nazionale della domanda.
Nel 2024 i volumi consumati in Italia nel canale dell’autotrazione sono pari a 166.000 tonnellate con un incremento del 30% rispetto al 2023. Va però rilevato che a partire dal 2022, si è registrato un rallentamento delle immatricolazioni, attribuibile alla ridotta fiducia degli utilizzatori finali nella stabilità del prezzo del GNL. Mentre in Cina, grazie al convinto intervento del Governo, si osserva un significativo incremento del parco circolante GNL. Nel 2024 sono stati immatricolati circa 180.000 veicoli corrispondenti al 42% delle immatricolazioni (contro l’1% del contesto italiano), mentre il consumo totale del parco circolante cinese è stimato a 22 milioni di tonnellate di GNL.