Non è stato propriamente un fulmine a ciel sereno la lettera che la presidente Anna Vita Manigrasso, e il segretario generale, Claudio Donati di Assotir hanno firmato e inviato ieri alla presidenza Unatras per comunicare l’uscita dell’associazione ritenendo «conclusa l’esperienza all’interno del suddetto coordinamento».
Sabato 20 novembre, il Consiglio direttivo di Assotir aveva formalizzato la decisione di lasciare Unatras «dopo aver esaminato il bilancio complessivo dell’attività di Unatras, con riferimento specifico all’ultimo anno, ed anche alla luce dei recenti avvenimenti» e, sulla base di questa analisi, di aver «preso atto del venir meno dei presupposti minimi per poter continuare a svolgere in modo proficuo la propria attività all’interno di Unatras».
Nulla però sembrerebbe perduto, perché rimane uno spiraglio di apertura: «Ciò non impedirà, laddove si riscontrino convergenze sui singoli temi, il nostro sostegno ad eventuali iniziative che Unatras, o altri, vorranno sviluppare».
Sulla decisione ha certamente pesato il malumore per la decisione di indicare la FAI come unico rappresentante nel Comitato centrale dell’Albo degli Autotrasportatori, tagliando fuori in questo modo associazioni come Assotir, ma anche Fiap e Unitai.
Scelta dettata dalle nuove disposizioni sui criteri di formazione dell’organismo, sancite dal decreto Infrastrutture appena convertito in legge, con cui le Confederazioni possono indicare una sola associazione in rappresentanza. Una scelta, però, scontata visto che la FAI è stata promotrice delle iniziative di adesione a Confcommercio.
Per spiegare agli associati le motivazioni della rottura, Assotir ha convocato per mercoledì 1 dicembre, alle ore 11,30 una incontro trasmesso in videoconferenza, tramite piattaforma zoom meetings, all’ indirizzo: https://us02web.zoom.us/j/85486160761?pwd=TTkyeWRZemhCcVVZOEhpeWNyc1dKdz09
