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L’autotrasporto a sorpresa nel decreto lavoro: esonero contributo ART e nuovi crediti di imposta per 300 milioni

Il governo sembra prendere atto delle lamentele dell’autotrasporto e all’interno del pacchetto lavoro approvato lo scorso 1° maggio introduce due misure concrete: l’esonero dal contributo ART per il 2023 (anche se il pagamento scadeva il 28 aprile) e il riconoscimento di una più rapida spendibilità dei contributi stanziati per il caro gasolio riconosciuti adesso come crediti di imposta

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Dal cilindro del decreto lavoro, quel pacchetto normativo proposto lo scorso 1° maggio e (quasi) interamente dedicato all’introduzione di alcune modifiche sostanziali in materia lavoristica, spuntano pure due conigli inattesi, sotto forma di novità dedicate esclusivamente all’autotrasporto e che sembrerebbero una risposta allo stato di mobilitazione proclamato la scorsa settimana da Unatras

La prima di queste novità riguarda il contributo ART per il 2023. Le associazioni dell’autotrasporto avevano richiesto a gran voce la rimozione e tutto lasciava presupporre che tale richiesta fosse caduta nel vuoto, visto che il versamento sarebbe dovuto essere effettuato entro il 28 aprile. Invece, stando al testo che sta per apparire sulla Gazzetta Ufficiale e a quando annunciato su social dal viceministro alle Infrastrutture, Edoardo Rixi, avverrà esattamente il contrario. Perché le aziende di autotrasporto vengon ora esonerate dal pagamento di tale contributo almeno per l’anno in corso. Rimane quindi da capire cosa ne sarà dei contributi eventualmente versati nel rispetto della precedente normativa e come eventualmente potranno essere recuperati.

Prendiamo anche atto, però, che Confetra su twitter ha puntualizzato che «sono state escluse dall’esonero attività di trasporto e logistica», così come rimasti «irrisolti contributi pregressi».

L’altra novità riguarda il riconoscimento dei 300 milioni stanziati a fronte del rincaro di carburanti ed energia e che adesso vengono resi «utilizzabili – puntualizza lo stesso Rixi – come credito di imposta».

Il viceministro aggiunge pure che è stata «garantita la copertura per le domande del Bonus trasporti pervenute entro febbraio 2023 che superavano i limiti di spesa previsti a 300 milioni di euro concessi come crediti di imposta». Quindi, le aziende interessate dovrebbero riuscire a poter accedere a tali contributi in tempi relativamente brevi.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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