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Germania: azienda turca non paga 4.800 euro di multa sul tachigrafo; alla frontiera le presentano il conto

La sanzione era dovuta per il mancato scarico dei dati del tachigrafo che ogni azienda di autotrasporto deve effettuare per poter conservare nella propria sede i relativi dati. E quando l'azienda interessata non ha effettuato il pagamento, l'Ufficio Federale tedesco per la Logistica e la Mobilità ha inviato la segnalazione alla dogana. E così quando un camion dell’azienda vi è transitato è scattata la richiesta di pagamento. A quel punto regolamento assolta

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L’economia tedesca proverà pure diverse difficoltà, ma il suo sistema burocratico sembra funzionare meglio di tanti altri. Pensate che nel corso del mese di agosto un’azienda di autotrasporto turca è stata sanzionata dall’Ufficio Federale per la Logistica e la Mobilità (BALM) per non aver scaricato i dati del tachigrafo da conservare obbligatoriamente nei locali aziendali. Ma malgrado la comunicazione la società turca non ha pagato la sanzione e così il BALM ha trasmesso l’infrazione agli uffici doganali. In questo modo, quando un camion dell’azienda interessata è transitato dalla frontiera – e verrebbe da dire: da lì prima o poi doveva necessariamente passare – ecco che i funzionari dell’ufficio doganali sono riusciti a individuarlo e a presentare il conto. E in effetti è quanto è avvenuto presso la dogana autostradale di Weil am Rhein, dove un autista dipendente della società morosa si è visto presentare un “conto” di 4.800 euro, corrispondente cioè all’ammontare della sanzione non pagata. E a quel punto l’autista pur di procedere nel viaggio è stato costretto a versare il dovuto. 

Il meccanismo di per sé non è inedito, mentre lo è la sua applicazione a una sanzione relativa al tachigrafo. Gli uffici doganali, infatti, monitorano in genere la circolazione delle merci e prestano attenzione alla riscossione dei dazi doganali o al rispetto dei divieti o delle restrizioni all’importazione e all’esportazione. È però possibile che incassi altri crediti dello Stato laddove c’è un ente amministrativo che ne ha certificato l’esistenza. E in questo caso l’Ufficio federale per la logistica e la mobilità è effettivamente un’autorità superiore indipendente che fa capo al ministero federale degli Affari digitali e dei Trasporti, e quindi ha tutte le carte in regola al riguardo.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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