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Rialza la testa a luglio (+33,9%) il mercato dei camion

Importante crescita estiva per gli autocarri e leggera frenata per i trainati. In particolare a spingere in alto il mercato sono stati i trattori con un +48%, mentre rispetto ai segmenti di mercato volano quelli destinati al comparto rifiuti e, tra gli allestimenti, gli isotermici. Ma le incertezze sono ancora tante...

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«Luglio col bene che ti voglio»: è sicuramente la canzone italiana che più esprime il sentimento del mercato dei veicoli da trasporto merci, che in questo mese torna ad alzare la testa in maniera decisa. I numeri parlano chiaro con crescite del 33,9% (anche se va considerato che il luglio 2019 fece segnare una frenata del 21,4%), stando ai dati diffusi da Anfia. Opposta, invece, la tendenza del mercato dei veicoli trainati che, dopo aver incassato un giugno positivo (+6,2%), torna a contrarsi, seppure in modo modesto (-2,3%). Per entrambi i comparti, ovviamente, il periodo gennaio-luglio 2020 si chiude ancora in pesante flessione a due

Segno che comunque la ripresa si dimostra lenta e articolata. Come dimostrano in modo da una parte la contrazione dei livelli produttivi italiani dei veicoli industriali ancora molto bassi (-41,3% nel primo semestre) e, dall’altra, la ripresa del clima di fiducia espresso dalle aziende, certificato in crescita a luglio dall’Istat, ma spinto essenzialmente in alto da quanto sta avvenendo sul fronte delle costruzioni, dove l’entusiasmo è giustificato soprattutto dall’introduzione del superbonus del 110%.

Certo, anche nel settore dell’autotrasporto è al via l’incentivo statale finalizzato a sostenere gli investimenti, peraltro accresciuto rispetto a quelli degli anni passati (46,4 milioni di euro per l’acquisto di veicoli a carburanti alternativi; 44,1 milioni per l’acquisto, con rottamazione, di veicoli Euro VI diesel e commerciali Euro 6 Dtemp; 29,3 milioni per veicoli trainati e 2,5 milioni per casse mobili e semirimorchi porta casse), ma non è detto che possa sortire gli stessi effetti. 

Ma a prescindere da queste considerazioni che possono aiutare a comprendere le dinamiche del mercato, entriamo più direttamente nei numeri.

Ma da inizio anno siamo ancora al -26,6%

Innanzi tutto diciamo che i 2.242 libretti di circolazione di nuovi autocarri rilasciati a luglio portano il saldo da inizio anno a 11.470, il 26,6% in meno rispetto allo stesso periodo 2019. Rispetto ai trainati, invece, i 1.081 libretti di circolazione di luglio (139 rimorchi pari a un +16,8% e 942 semirimorchi pari a un -4,7%) fanno arrivare le immatricolazioni da inizio 2020 a 6.609 (-32,5% rispetto al 2019, -35,1% per i rimorchi e -32,3% per i semirimorchi). 

Guardando all’alimentazione, il 94,4% di questi 11.470 autocarri nuovi dispone di propulsori a gasolio, mentre il 5,6% utilizza soluzioni alternativo, leggermente in meno rispetto al 7,2% del 2019, segno che l’emergenza sanitaria ha in parte messo in ombra le qestioni ambientali.

I trattori a luglio a +48%

Rispetto ai segmenti di mercato, invece, tra carri e trattori la parte del leone la fanno i secondi, perché se i primi incrementano le immatricolazioni del 28%, i trattori stradali chiudono il luglio +48%. In questo modo nel periodo gennaio-luglio la flessione degli autocarri rigidi si attesta al 26,5%, mentre quella dei trattori viaggia su un 27,3%. Analogamente i veicoli da cantiere diminuiscono del 25,4%, mentre gli stradali del 26,7%.

Il Centro, l’area dove il mercato ha tenuto di più

Rispetto invece alle aree geografiche, le contrazioni più marcate da inizio anno in termini di autocarri si sono registrate nel Nord Ovest (-32%) e nel Nord Est (-32,9%), mentre vanno un po’ meglio Sud e isole (-21,5%) e molto meglio il Centro (-12,6%). In riferimento ai veicoli trainati, è il Nord Est a scontare il calo più pesante (-35,7%), seguito dal Centro (-35%), dal Sud e isole (-34,4%) e dal Nord Ovest (-24,9%). 

Sempre in riferimento a rimorchi e semirimorchi, a luglio i costruttori nazionali detengono il 50,2% delle immatricolazioni (46% nei primi 7 mesi 2020), anche grazie al fatto che con 3.108 libretti hanno perso di meno (-25,1%), di quelle estere che con 3.591 libretti hanno subito una contrazione del 37,7%.

A luglio un allestimento ogni cinque è un frigo

Un ultimo dato sugli isotermici, una dei segmenti più vivaci in quanto legato all’alimentare e quindi meno interessato dalla crisi: la crescita di luglio è del 29% e quindi il settore pesa per il 19% del mercato, mentre se si considerano i dati da gennaio la flessione è dell’11% e la quota sul totale del mercato è del 16%.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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