Veicoli - logistica - professione

HomeProfessioneLeggi e politicaContributo ART, l’autotrasporto si chiama fuori e scrive al MIT

Contributo ART, l’autotrasporto si chiama fuori e scrive al MIT

-

Le associazioni dell’autotrasporto, in modo compatto, hanno inviato una lettera al ministro Salvini e al vice ministro Rixi, ribadendo quanto avevano già sostenuto nell’incontro del 16 marzo scorso in merito al versamento del contributo per il funzionamento dell’Autorità di regolazione dei trasporti.

È convinzione comune a tutte le sigle che le imprese iscritte all’Albo degli autotrasportatori non debbano versare alcun contributo all’ART, in quanto il settore di appartenenza e le attività svolte non sono interessate dall’esercizio di competenze attribuite alla stessa Autorità. Contributo che peraltro «è utilizzato per finanziare attività non regolatorie, bensì competenze amministrative di tipo generico, che debbono essere a carico della fiscalità generale». Le associazioni hanno anche ricordato che la normativa italiana e la giurisprudenza comunitaria hanno stabilito in maniera inequivocabile che nell’autotrasporto e nella logistica «vige il principio del libero mercato che impedisce qualsiasi attività di regolazione economica da parte di soggetti terzi».

Sullo stesso argomento, potrebbe interessarti:
Contributo ART, per i Consorzi è pari allo 0,5 per mille del fatturato
Contributo ART: conosciamolo meglio

Redazione
Redazione
La redazione di Uomini e Trasporti

close-link