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Tensioni al polo logistico di Pozzuolo Martesana, LGD precisa: «Non è sciopero, ma blocco illegittimo»

Secondo LGD, le proteste sarebbero scattate dopo che il sindacato aveva avanzato delle richieste economicamente insostenibili

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Non frenano le polemiche sul presidio avvenuto davanti alla sede di Brivio e Viganò a Pozzuolo Martesana (ne avevamo parlato qui). Nei giorni scorsi la società LDG, subappaltatrice per Brivio & Viganò Logistics della gestione di magazzino nei depositi UNES di Truccazzano e Vimodrone, si è trovata infatti ad affrontare una serie di agitazioni sindacali da parte di alcuni lavoratori iscritti al sindacato Si Cobas. Secondo la versione della cooperativa, le tensioni erano sorte a causa di una serie di richieste economiche da parte del sindacato incrementali rispetto al trattamento retributivo garantito dal CCNL e da successivi accordi di secondo livello.

LGD ha sottolineato in una nota che quanto accaduto nei giorni scorsi «non è stato uno sciopero, diritto costituzionalmente garantito, ma di attività di blocco illegittimo di persone e mezzi, configurando un grave illecito, soprattutto tenendo conto che nelle piattaforme logistiche di Truccazzano e Vimodrone si ricevono, preparano e movimentano merci deperibili destinate ai supermercati di tutto il Nord Italia per uno storico marchio della distribuzione».

Giuseppe Ghezzi, presidente della cooperativa LGD, ha tenuto a chiarire la posizione della cooperativa in merito alla vicenda: «Tali richieste non sono sostenibili economicamente dalla nostra cooperativa che, oltre alle due piattaforme di Truccazzano e Vimodrone, gestisce altre strutture logistiche con più di 1.200 dipendenti. LGD ha sempre ritenuto che la legalità e il rispetto dei contratti nazionali di lavoro sia un elemento distintivo e un suo punto di forza. Per questo motivo cedere a queste richieste, non supportate da sostanziali motivazioni, non sarebbe etico e rispettoso nei confronti di tutti gli altri lavoratori».

Intanto è arrivata anche la replica di Si Cobas Milano, che in un comunicato pubblicato oggi sulla propria pagina facebook ha dichiarato di «fermare l’escalation progressiva di licenziamenti UNES». Alle base delle agitazioni, secondo il sindacato, ci sarebbe dunque una serie di licenziamenti illegittimi. Il Si Cobas ha proclamato insieme a tutto il sindacalismo di base uno sciopero generale per il prossimo 11 ottobre.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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