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Scania R540: l’inquilino più alto del piano inferiore

Maledetta pioggia: nei quasi 300 km del nostro test non ci ha lasciato un attimo, come una cozza attaccata allo scoglio. Due o tre cantieri lungo il percorso, poi, con il contorno di rallentamenti, hanno fatto il resto. Ma lo Scania R540, equipaggiato con il più potente dei 6 cilindri da 13 litri, è abituato a sgomitare in un condominio in cui, al piano superiore, abita sua maestà il V8. E così nelle difficoltà sa tirare fuori le unghie. Accarezzando al contempo i consumi…

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È vero – e ormai risaputo – che Scania è rimasto l’unico costruttore in Europa a offrire veicoli industriali con motore a otto cilindri. Ciò non significa, però, che la Casa svedese abbia lasciato alla concorrenza – peraltro agguerrita – il segmento delle alte potenze con propulsori a sei cilindri in linea. Lo dimostra il modello R540, che monta il motore a sei cilindri DC13 166 da 13 litri, con una potenza massima di 397 kW-540 CV a 1800 giri/min, che s’inserisce tra le due tarature iniziali del motore V8: quella da 520 CV e quella da 580 CV. Cannibalismo? Non esattamente. Scania, infatti, spiega che non esiste concorrenza interna, in quanto questo sei cilindri serve la flotta che cerca una potenza elevata ma che, nello stesso tempo, intende contenere la tara e l’investimento per l’acquisto. Al riguardo, fa l’esempio del trasporto di legname, attività diffusa in Scandinavia, ma meno in Italia. Possiamo declinare allora lo stesso concetto in italiano dicendo che il modello R540 può piacere più allo scanista convinto ma moderato, che a quello “estremista”. Dal punto di vista operativo, poi, questo sei cilindri si adatta bene a chi nella Penisola compie frequentemente viaggi sulle autostrade di montagna e per verificarlo lo abbiamo provato sul nostro consueto percorso, che comprende la scalata della Cisa da Parma a Berceto e mostra pendenze variabili. Ovviamente abbiamo rilevato le prestazioni anche in pianura e su Provinciali con intenso traffico.

Le migliorie al motore DC13

L’autoarticolato messo a disposizione da Scania per questa prova è formato da un trattore stradale R540 4×2 con cabina R-Sleeper agganciato a un semirimorchio ben carenato e caricato per offrire una massa complessiva di 44 tonnellate. Il motore, oltre alla potenza di 540 CV, fornisce una coppia massima di 2700 Nm nell’intervallo tra 1000 e 1300 giri/min. Recentemente Scania ha migliorato il DC13 rafforzando alcuni elementi meccanici, riducendo la frizione nei pistoni e nel turbocompressore e introducendo lo stacco della pompa di raffreddamento e del servosterzo quando non servono, accorgimenti che, stando ai suoi calcoli, servirebbero a ridurre mediamente del 2% il consumo di carburante. Oltre alle prestazioni di marcia, questo propulsore offre anche buone prestazioni in frenata, grazie al servofreno da 242 kW, che nell’esemplare in prova è abbinato a un retarder Scania da 500 kW. Il cambio è l’automatizzato Opticruise con 12 rapporti in avanti e due retromarce, migliorato anch’esso per aumentare la velocità di cambio marcia. La sigla R della cabina indica che non ha il pavimento completamente piatto (caratteristica delle Serie S), ma la configurazione Sleeper offre elevato spazio interno, grazie all’altezza utile di 2.017 mm (che diventano 1.915 mm sul tunnel tra i sedili). È una configurazione consigliata soprattutto alle flotte che cercano il migliore equilibrio tra costo, comfort e sicurezza per l’autista.

La posizione di guida è tutta speciale, di quelle cose che se l’apprezzi non riesci a farne a meno. Basta vedere questa foto, seguire l’angolo della schiena, la posizione delle braccia, la facilità con cui poter raggiungere tutti i comandi per rendersene conto. Forse a voler essere pignoli, l’unico difetto potrebbe generare dalla ricerca di un perfezionamento. Nel senso che anche i finestrini, per contribuire a migliorare la visibilità sono più bassi del normale. Sicuramente così si vede meglio. Però in giornate di sole, i raggi che entrano lateralmente vanno a colpire direttamente le gambe. Prova ne sia che uno dei rari raggi di luce che sono riusciti a bucare le nuvole durante il nostro test finisca proprio lì, sulle gambe. Con il rischio di creare una percezione di calore aumentato

Piogge e code: le condizioni del test

Il test è avvenuto l’11 novembre 2019, giornata segnata da un tempaccio che ha messo a dura prova le prestazioni dello Scania R540: pioggia lungo quasi tutto il percorso, a volte anche battente. Condizioni da considerare per il risultato, perché la pioggia influisce negativamente sui consumi. Partiamo dall’area di servizio Assago Ovest della Tangenziale Ovest di Milano per la marcia di avvicinamento alla barriera di Melegnano dell’A1, che avviene non solo sotto la pioggia, ma anche incontrando un rallentamento al bivio con la tangenziale Est. Una situazione che ci fa percorrere 16,5 km in 14 minuti, con un consumo di 5,43 litri (3 km/l). Che lo Scania possa far meglio nell’autostrada di pianura lo mostrano le rilevazioni del tratto tra Melegnano e lo svincolo con l’A15, dove non incontriamo inconvenienti all’andata, mentre al ritorno dobbiamo rallentare per due cantieri. Nel primo caso, lo Scania R540 procede con il cruise control impostato a 85 km/h (velocità media di 82 km/h) percorrendo 4,5 km con un litro di gasolio. Nel secondo la velocità media resta uguale, ma il consumo sale leggermente a 4 km con un litro, a causa dei due rallentamenti. Considerando un costo netto (esclusa Iva e sconto accise) del gasolio di 0,853 euro/litro (rilevazione del Mise ad aprile 2020), questo tratto di prova costerebbe mediamente 20 centesimi al chilometro. 

Il posizionamento del sedile del conducente leggermente avanzato, una maggiore superficie del vetro del parabrezza e l’interno cruscotto posizionato il più in basso possibile aiutano a migliorare la visibilità

Sale la strada, cresce la grinta

All’ingresso dell’A15 per La Spezia inizia la progressiva salita che ci porta a Berceto. Il dislivello è poco percepibile fino a Borgotaro e lo Scania R540 lo affronta con disinvoltura col cruise control a 85 km/h e una velocità media di 82 km/h, incontrando due cantieri senza fila, che impongono la marcia su una sola corsia. La salita non si percepisce in cabina, se non per le curve da Fornovo a Borgotaro, ma appare nei consumi, che salgono rispetto alla pianura: 2,3 km/litro, pari al costo di 38 cent/km. La vera scalata inizia dopo Borgotaro e si sente nei 9 chilometri che ci portano a Berceto: la velocità media scende a 69 km/h e il consumo sale a 1 km/litro. Qua registriamo anche il costo più elevato dell’intera prova: 82 cent/km. Il portafoglio però recupera dopo avere invertito la marcia, nella discesa verso Parma. Da Berceto a Borgotaro lo Scania scende a 64 km/h consumando solo 0,06 litri di gasolio con una spesa di 0,006 cent/km. Quasi niente. La lancetta del contalitri torna a muoversi nel tratto successivo fino all’ingresso dell’A1, ma comunque in modo moderato, perché il consumo medio è di 7,1 km/litro (con un costo di 0,12 cent/litro). Lo Scania avrebbe potuto consumare anche meno, se non avesse trovato avanti un camion più lento e un restringimento a una corsia per un cantiere.

Il quadro strumenti dello Scania è un capolavoro di sintesi, in perfetto equilibrio tra design sobrio e dettaglio informativo. Nel senso che al primo sguardo risalta una grafica quasi minimalista e pulita. Poi quando ti soffermi su una qualunque delle pagine offerte ti appaiono una serie di informazioni che sembrano non finire mai. Partite da sinistra e provate a contarle…

Per provinciali trafficate

La terza fase della prova inizia dopo la barriera di Melegnano dell’A1 con la rilevazione su due strade provinciali piuttosto trafficate. La prima ci porta a Binasco attraverso 18 km con traffico intenso e alcune rotonde. Impostiamo il cruise control a 70 km/h e l’automatismo del camion rallenta il veicolo (e lo frena se c’è coda) in modo autonomo e lo stesso fa per riaccelerare. Un sistema che permette contemporaneamente la riduzione dei consumi e della fatica per l’autista (che mantiene comunque il pieno controllo del veicolo). Lo Scania R540 percorre questo tratto alla velocità media di 52 km/h con un consumo di 2,4 km/litro e un costo di 35 cent/km. Il tratto successivo ci porta all’imbocco della Tangenziale Ovest di Milano per quasi 8 km dove, oltre alle rotonde, incontriamo anche tre semafori a Badile, Moirago e Rozzano (verdi, ma con rallentamenti). Gli attraversamenti di alcuni centri abitati impongono anche il limite di velocità a 50 km/h. All’imbocco della Tangenziale arriviamo a una velocità media di 42 km/h e un consumo di 2,6 km/litro (costo pari a 33 cent/km). Gli ultimi 3 chilometri in Tangenziale ci riportano al punto di partenza alle velocità media di 57 km/h e con un consumo di 2,1 km al litro. Al termine della prova, il contalitri segna un consumo totale di 95,74 litri su una percorrenza di 333,7 km, ossia 3,5 km/litro e un costo di 24 cent/km. Considerando solo la parte autostradale, di pianura e montagna, lo Scania R540 ha consumato 76,87 litri per 286,8 km, ossia 3,7 km/litro, al costo di 23 cent/km. Considerando le avversità meteo e i rallentamenti dovuti ai cantieri c’è da essere soddisfatti.

* Calcolato rispetto a un costo netto del gasolio (senza Iva e con sconto accise) di 0,853 euro/litro, così come rilevato dal MISE ad aprile 2020

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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