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Brennero: secondo Anita il sistema di gestione del traffico a slot è contrario alla logica e al diritto

La dichiarazione di intenti con cui oggi i tre governatori di Alto Adige, Baviera e Tirolo si apprestano a sottoscrivere l’adozione del sistema a prenotazione con cui gestire il traffico pesante lungo l’asse del Brennero, secondo il presidente Thomas Baumgartner è contrario ai principi comunitari, rischia di essere costoso e pericoloso e in più è di fatto inattuabile. Ecco perché

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Il sistema di gestione del traffico pesante basato su slot di prenotazione e quindi con contingentamento alla fonte non piace neppure ad Anita. Quella dichiarazione di intenti, che oggi a Kufstein, in Austria, i governatori di Tirolo (Anton Mattle), Baviera (Markus Söder) e Alto Adige (Arno Kompatscher) si apprestano a sottoscrivere in vista dell’attuazione di tale sistema è – secondo il presidente dell’associazione, Thomas Baumgartner – «contrario al principio di libera circolazione, uno dei pilastri su cui si fonda l’Unione europea, oltre che risultare di impossibile attuazione sia dal punto di vista pratico, sia da quello operativo».

I dubbi sulla tenuta giuridica del sistema sarebbero confermati dal contenuto della stessa dichiarazione di intenti, laddove si richiama espressamente la necessità di un accordo intergovernativo di ratifica del progetto da parte dei rispettivi Governi nazionali, nonché dalla Commissione europea, «per offrire una base giuridica alla realizzazione congiunta di un sistema digitale di regolamentazione del traffico».

A corroborare questa tesi c’è anche il professor Peter Hilpold, docente di diritto internazionale ed europeo all’Università di Innsbruck, secondo cui il rispetto del diritto dell’Unione Europea non conosce alternative. «Con l’introduzione di un sistema di prenotazione obbligatoria dei transiti in questo momento si rischia di partire dal tetto e non dalle fondamenta. In un sistema retto dal principio del governo del diritto, come quello dell’Unione Europea, si crea una situazione poco trasparente e un precedente non solo pericoloso ma anche costoso per tutti gli Stati e territori coinvolti».

Baumgartner, infine, aggiunge motivazioni logiche, ricordando che «il piano in 10 punti di Berlino del 2019, richiamato nelle premesse della dichiarazione di intenti, già prevedeva una stretta collaborazione tra Austria e Germania per la realizzazione di un sistema intelligente di controllo dei mezzi pesanti, ma a distanza di quattro anni non si è mai concretizzato, a dimostrazione della complessità del progetto che nuovamente si intende riproporre».

Ecco perché Anita fa notare che se lo scopo dell’iniziativa è di gestire il traffico nel corridoio del Brennero in modo sostenibile, prima di pensare all’introduzione di sistemi di gestione digitali del traffico, sarebbe opportuno un impegno prioritario per realizzare opere necessarie per il potenziamento del tracciato ferroviario sul territorio bavarese verso la galleria di base del Brennero, sul cui versante insistono preoccupanti ritardi.

Anche se, secondo Baumgartner, in realtà «l’unica soluzione per fluidificare il traffico e diminuire la congestione lungo il Brennero resta sempre quella di eliminare i divieti di circolazione e i pedaggi notturni per i mezzi pesanti».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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