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Divieti austriaci: l’Italia ricorre alla Corte di Giustizia europea

Non era mai successo che il nostro paese ricorresse alla Corte Ue contro un altro Stato per violazione del diritto europeo. Oggi, invece, il Consiglio dei Ministri ha adottato formalmente, su impulso del ministero dei Trasporti, la richiesta di ricorrere contro i divieti che Vienna impone ai nostri veicoli pesanti. Il presidente di Anita, Riccardo Morelli, parla di «decisione storica»

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Non era mai successo. Per la prima volta l’Italia ricorre direttamente alla Corte di Giustizia contro un altro Stato membro per violazione del diritto europeo. E lo fa quasi per esasperazione per denunciare la contrarietà alla normativa comunitaria dei divieti austriaci al traffico pesante che tanto male fanno non soltanto all’autotrasporto italiano, ma anche al nostro export e quindi alla nostra economia. Ovviamente, il principio di diritto europeo che si reputa violato è quello basilare per la stessa esistenza dell’Unione europea, vale a dire la libera circolazione delle merci, cosa che i molteplici e fantasiosi divieti austriaci (anche se spesso sono messi in atto dal Tirolo) finiscono con ogni evidenza per frenare.


La richiesta – presentata formalmente dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – è stata adottata oggi, 16 ottobre, dal Consiglio dei Ministri e quindi adesso si attiva la procedura prevista dall’art.259 del Trattato UE contro i divieti austriaci al Brennero. Nel senso che adesso a giudicare se effettivamente ha ragione l’Italia oppure l’Austria provvederà la Corte di Giustizia.

Laddove la stessa Corte riconosca come illegittimo il comportamento dell’Austria, il governo di Vienna dovrà prendere i provvedimenti derivanti dall’esecuzione della sentenza. Se poi l’Austria non dovesse adeguarsi alla pronuncia, a quel punto verrebbe condannata al pagamento di una somma forfettaria o di una penalità.

Il vicepresidente del Consiglio e ministro Matteo Salvini ha parlato di «scelta difficile, ma obbligata a fronte della posizione attendista assunta dalla Commissione e all’impossibilità di raggiungere una soluzione negoziata».

Parla invece di «decisione storica» il presidente di Anita, Riccardo Morelli, plaudendo di conseguenza di fronte «all’iniziativa e alla tenacia del Ministro Salvini, che fin dal suo insediamento al MIT ha pubblicamente riconosciuto e costantemente evidenziato la concorrenza sleale determinata dalle misure unilaterali dell’Austria a danno del settore e dell’intera economia italiana.

Per Thomas Baumgartner, delegato Anita sulle questioni del Brennero, l’iniziativa assunta dal Consiglio di Ministri è il sintomo del passaggio «dalle parole ai fatti»: «Da anni – ha spiegato – l’Anita ha spinto i vari Governi a prendere le difese dell’Italia contro le ingiustificate limitazioni austriache e con questo atto senza precedenti abbiamo avuto dimostrazione della particolare attenzione che il Governo Meloni ha concretamente messo in pratica».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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