Veicoli - logistica - professione

HomeProfessioneUfficio trafficoMonza: sequestrati otto impianti di carburante abusivi ad aziende di autotrasporto

Monza: sequestrati otto impianti di carburante abusivi ad aziende di autotrasporto

Non pagavano le accise sul gasolio e non avevano chiesto tutte le autorizzazioni antincendio richieste dalla legge. Ecco perché la guardia di finanzia della provincia brianzola ha messo i sigilli agli impianti e a oltre 32.000 litri di gasolio e olio lubrificante e ha denunciato cinque persone

-

Alcune aziende di autotrasporto della provincia di Monza, insieme ad altre di movimento terra, utilizzavano ben otto distributori di carburante senza disporre delle necessarie autorizzazioni e senza quindi versare le imposte. Ed ecco perché la guardia di finanza della città brianzola, nell’ambito dell’indagine Dangerous Oil, ha posto sotto sequestro non soltanto gli impianti, ma anche oltre 32.000 litri di gasolio e di olio lubrificante. Ovviamente, l’interesse delle aziende a mettere in piedi questa rete di carburanti extra-rete era quella di riuscire a ottenere il gasolio a condizioni molto più basse rispetto a quelle di mercato.

Attraverso gli impianti, infatti, per un verso venivano sottratti quantitativi importanti di carburante al pagamento delle accise per migliaia di euro, per un altro si gestiva un’attività a rischio per l’incolumità delle persone, senza richiedere le autorizzazioni relative alla prevenzione degli incendi.

Proprio per questo sono state denunciate cinque persone con varie accuse: dalla sottrazione al pagamento delle accise di prodotti energetici all’omessa presentazione della Segnalazione di Inizio Attività di interesse per la prevenzione incendi. In più c’è anche la falsità ideologica sia di privati sia di un funzionario comunale, deferito alla Procura di Monza per omissione di atti d’ufficio.

In totale le sanzioni ammontano a circa 65.000 euro, mentre il valore dei beni posti sotto sequestro è stato stimato in circa 150.000 euro. Per una parte dei carburanti rinvenuti negli impianti è stato richiesto alla magistratura un provvedimento di distruzione, in quanto è stato appurato – dopo le necessarie analisi – che si tratta di carburante non compatibile con la disciplina finalizzata a limitare le emissioni inquinanti dei veicoli che li avrebbero poi utilizzati.

Redazione
Redazione
La redazione di Uomini e Trasporti

close-link