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Ecomondo.Allestimenti per l’ecologia

Si punta alla mobilità elettrica in ogni ambito, compreso il settore della raccolta e gestione dei rifiuti, uno di quelli che alla fiera di Rimini ha mostrato particolare vivacità. Una panoramica delle principali proposte

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Dalla bioeconomia rigenerativa alla blue economy, dalla valorizzazione dei rifiuti come risorsa al ripristino dei suoli, passando per le bioenergie e al monitoraggio ambientale. La 26° edizione di Ecomondo offre un chiaro messaggio: le tecnologie per la circolarità esistono e sono in grado di rigenerare gli ecosistemi. In più sono vantaggiose, quando abbinate a policy orientate alla decarbonizzazione, e profittevoli per l’economia. Una green economy decarbonizzata, circolare e rigenerativa si stima porti un beneficio per 689 mld di euro in un arco di tempo di 10 anni, a fronte di costi cumulati per 136,7 mld, dal solo pacchetto normativo europeo per la decarbonizzazione «Fit for 55».
Accanto alla macroeconomia verde, in mostra a Rimini anche i più recenti veicoli per l’ecologia nel salone biennale SAL.VE realizzato assieme ad Anfia e tutto quanto serve per fare il punto sulle tecnologie e sulle attrezzature per l’igiene urbana.

Multitrax ha esposto una cisterna per raccolta digestato stradale, un piano mobile e il nuovo ribaltabile posteriore tutto firmato D-Tec, uno dei tanti marchi importati in Italia dal gruppo cremonese. «Ecomondo – constata l’AD Alberto Maggi – resta una fiera per noi fondamentale, soprattutto adesso che siamo all’interno del Consorzio Italiano Biogas. In più anche i convegni in fiera sono occasioni fondamentali per comunicare che, oggi più che mai, una logistica efficiente e sicura aumenta la redditività degli impianti favorendo l’ulteriore sviluppo del settore. Uno degli obiettivi di Multitrax, infatti, è quello di educare le aziende al modello di logistica integrata strada-campo».

Adamoli spinge sull’idea di sostituire la vasca ribaltabile con un piano mobile fino a 90 m3 di volume, lungo 13,60 metri. Giulia Adamoli, direttrice marketing, spiega il perché: «Ha più volumetria, pesa di meno e offre più sicurezza nelle fasi di scarico». Così il costruttore mantovano ha messo in mostra un ribaltabile S39PAC in Hardox da 11 metri di lunghezza da 52 m3 (inferiore, appunto, al piano a doghe per volume) e dal peso di 9.800 kg e un autoportante S38 PMR a 24 doghe in acciaio, cassa in Hardox 450 da 60 m3 lungo 12,50 metri.

Per Farid, Alberto Scotti, direttore marketing e after sales del Gruppo piemontese (che dal 2019 fa parte del gruppo Zoeller), parla di «una raccolta ordini importante sia in Italia che all’estero, con un portafoglio che copre fino all’estate dell’anno prossimo. Abbiamo anche aumentato la capacità produttiva e curato il post vendita, con un occhio altrettanto importante alle gamme elettriche». Gamme che, lamenta Scotti, in termini di quota «salgono più nel resto d’Europa che in Italia. Per esempio, in Spagna va benissimo il compattatore laterale a batterie, da noi funziona molto meno. Eppure, stiamo facendo dei test molto soddisfacenti a Milano con l’Amsa da cui emerge che i nostri mezzi a batterie coprono abbondantemente il turno di lavoro degli operatori ecologici». Farid, comunque, ha messo assieme per l’anno in corso 1.600 immatricolazioni e un fatturato di 130 milioni di euro, che lo pongono al vertice del settore in Europa. In fiera ha portato tutte le gamme, fra cui l’FMO Plus per il caricamento automatico di contenitori stazionari di grandi capacità; il sistema di raccolta Dule-Palvi con sollevatore Alpa 20, da 10 m3 di volume su Scania P280 con passo da 3.750 mm e cassone scarrabile; l’SLF per il caricamento automatico di bidoni carrellati; i compattatori T1 Plus; il costipatore Mk1 realizzato in alluminio per garantire maggiori portate e allestito su telai elettrici da 3,5 ton.

AMS, 150 allestimenti nel 2023 di cui la metà esportati fra Spagna e Sudamerica, espone la nuova lavacampane bilaterale BL1W6, carrata su Iveco X Way con passo 4.500 mm. Ha una cisterna di acqua pulita da 7.000 litri ed è in grado di movimentare contenitori da 2 a 5.000 litri interrati o stradali con attacco a fungo F90. La camera di lavaggio ha un volume di 18 m3.

La bresciana Busi, guidata dal Ceo Mirko Busi, dal 1991 si è specializzata nella produzione e commercializzazione di prodotti per la raccolta, compattazione e trasporto dei rifiuti. Le aziende del Gruppo progettano, producono e commercializzano prodotti destinati ai due principali sistemi di raccolta: stradale, con OMB (entrata nel gruppo dal 2014), e tramite il conferimento in isole ecologiche, piazzali, supermercati, con i marchi BTE e MEC, acquisito nel 2005. Il Gruppo ha un fatturato consolidato di 165 milioni di euro con forte esportazione in Spagna, Francia, Est Europa, Nord Africa e Australia e da lavoro a 500 persone. «L’edizione 2023 di Ecomondo – commenta Busi – segna per il nostro Gruppo una grande maturità: forti di una crescita 2022 di quasi il 30% abbiamo un nuovo slancio verso il futuro, con investimenti in nuove tecnologie, l’ingresso in nuovi mercati e con nuove partnership». In mostra le novità a marchio MEC come lo scarrabile SLK 267 allestito su Volvo FH 6X2 100% elettrico (ritratto nella foto in apertura: si tratta, per l’Italia, del primo carro pesante Volvo 44 ton con cabina letto allestito con sistema scarrabile); la nuova gru caricatore CL.135.97.1Z2, migliorata con una riduzione di peso e una maggiorazione degli angoli di rotazione e delle portate; il rimorchio scarrabile RGB2A 2 assi con gomma singola per lato. Ma la grande novità, esposta per la prima volta, è la spazzatrice BSA, la startup nel segmento e partner del gruppo Busi dal 2022, con allestimento BS6 su telaio Iveco. Infine, come OMB Technology le novità sono tutte a trazione elettrica: un compattatore a carico posteriore Legend L 15 allestito su Volvo FE LEC 6×2 Electric con sistema AVC rapido, un veicolo per la raccolta rifiuti su Fuso elettrico 4,15 t allestito con sistema di compattazione T-REX 5 e una vaschetta Viper 5 allestita su Iveco e-Daily elettrico 4,25 ton.

Cappellotto ha sistemato sullo stand la sua linea di veicoli industriali per la pulizia idrodinamica di canalizzazioni e condotte, per l’aspirazione di polveri e materiali solidi e per il trasporto di rifiuti pericolosi. Ma soprattutto presenta un nuovo stabilimento da 150 posti di lavoro a Villafranca di Verona che, spiega il presidente Alberto Cappellotto, «contribuirà ad aumentare la capacità produttiva. Il Gruppo esporta in 30 paesi con un fatturato di 124 milioni di euro sul quale il mercato estero pesa quasi il 70%». La nuova sede, in cui si faranno lavorazioni del metallo, assemblaggio dei mezzi e collaudi finali prima della spedizione, è di 15.000 m3 e diventerà quella di maggiori dimensioni nella rete italiana dell’azienda, composta da 9 stabilimenti (compresa la sede storica di Gaiarine, in provincia di Treviso, e quelle di Fontanafredda, Sacile e Porcia in Friuli) a cui si aggiungono quelle estere in Finlandia e a Lione, in Francia, di prossima apertura, in cui si produrranno circa 600 unità l’anno.

Cifa ha svelato per la prima volta un’abbinata telaio (Volvo) con betoniera tutta elettrica. Prima macchina in assoluto con tecnologia ibrida nel settore del trasporto del calcestruzzo, l’autobetoniera E9 Energya si basa su un innovativo sistema di movimentazione del tamburo che combina i vantaggi della tecnologia tradizionale con quella elettrica. Nelle betoniere tradizionali il movimento del tamburo è generato da un sistema idraulico; nelle autobetoniere Energya, invece, è generato da un motore elettrico a induzione che riceve energia da una batteria agli ioni di litio. Qui, infatti, non è più legato alla presa di forza del camion, ma direttamente a un motore elettrico. Inoltre, questo propulsore ha sostituito il gruppo di pompe idrauliche semplificando la struttura del kit. Il motore del camion è collegato a un generatore che, durante le fasi di trasferimento, ricarica le batterie, che sono le medesime del veicolo. Questo sistema, unito alle caratteristiche del pacco batteria agli ioni di Litio da 28,1 kW/100Ah, garantiscono l’autonomia durante tutta la giornata di lavoro. Inoltre, viene sfruttato il dispositivo KERS (Kinetc Energy Recovery System) per garantire un costante bilanciamento della carica della batteria durante il trasferimento sfruttando l’energia recuperata in fase di frenatura.

Emiliana Serbatoi ha puntato sempre sull’industria 4.0 per sistemi e attrezzature. Il sistema gestionale Emiltouch e la sonda di livello Emilprobe. I due prodotti sono abilitati per l’integrazione all’interno di reti e strutture aziendali di soggetti economici, a loro volta aderenti agli standard di Industria 4.0. E ha presentato alcuni modelli di serbatoi, Bluetank da 2 a 5.000 litri anche a doppia parete, specifici per il mercato americano, in grado di essere trasferiti sui luoghi di lavoro tramite il volo di droni.

Tenax ha alzato il velo sulla spazzatrice Electra 5.0 da 5 m3 di volume, la Electra 1.0, la spazzatrice elettrica Electra 2.0 evos+, a basso voltaggio, e la lavastrade elettrica Electra 2.0 hydros, di nuova generazione e a basso voltaggio.

TMT si è affidato a un suo cavallo da battaglia, il piano mobile Conchiglia con telaio autoportante in acciaio Strenx 700 altoresistenziale che garantisce robustezza e leggerezza. È un veicolo flessibile, adatto per trasporti general cargo, dai colli ai materiali sfusi con una capacità di carico di 92 m3 e una lunghezza utile interna di 13.400 mm. Può essere equipaggiato con porte laterali, a destra e a sinistra, da 6.200 mm ciascuna, con un piantone centrale fisso per garantire più stabilità ed esiste anche in versione intermodale o con assale elettrico.

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