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Economia circolare e logistica: Condividere per uno sviluppo resiliente del settore

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Il tema dell’economia circolare e dei suoi effetti anche sul mondo della logistica è stato al centro del convegno “Supply Chain e Reverse Logistics: L’ABC per costruire un sistema circolare“, organizzato il 24 gennaio scorso da Assologistica. Ottantotto miliardi di fatturato, 22 miliardi di valore aggiunto (l’1,5% del valore aggiunto nazionale), oltre 575 mila gli occupati, sono i numeri dell’economia circolare emersi da una recente ricerca di Ambiente Italia, dalla quale emerge come il nostro Paese stia progressivamente abbandonando l’economia lineare (basata su estrazione di materie prime sempre nuove, consumo di massa e produzione di scarti una volta raggiunta la fine di vita dei prodotti) per passare all’economia circolare della rivalorizzazione, nella quale i prodotti sono parte di un modello in cui la competizione è basata sulla creazione del valore aggiunto dato dal servizio di un prodotto e non solamente sul valore della sua vendita.

«La logistica deve raccogliere la sfida della sharing e circular economy: lo chiede il cliente finale sempre più connesso e abituato alla condivisione, lo chiede l’intero sistema che trova nella condivisione degli spazi e dei carichi una nuova strada di sviluppo e ottimizzazione delle risorse». È la proposta lanciata da Massimo Marciani, presidente del Freight Leaders Council, intervenendo al convegno. «La condivisione intelligente di spazi (magazzini, piazzole di carico/scarico, banchine, terminali), di veicoli e carichi (piattaforme digitali di incontro della domanda e offerta, borsino noli) – ha aggiunto Marciani – può avere sul nostro sistema logistico un effetto disruptive in grado di ottimizzare i flussi a fronte di investimenti sulla digitalizzazione della supply chain. Un cambiamento che non può essere più rimandato: già ci troviamo difronte a modelli collaudati, affermati dalla circular economy. I clienti, quelli finali, sono molto più avanti dei principali operatori del mercato logistico in termini di digitalizzazione e accesso alle nuove piattaforme di sharing. La vera sfida è portare questi modelli nel mondo della logistica anche a favore di uno sviluppo resiliente del settore».

«Il Freight Leaders Council – ha proseguito il presidente FLC – ha deciso di dedicare a questo tema uno dei prossimi quaderni. Il passaggio dall’acquisto di un bene alla fruizione di un servizio costituirà più della metà dei volumi economici complessivi entro il 2025. In questo scenario la condivisione di piattaforme logistiche, di magazzini di prossimità in città e della capacità dei veicoli sono driver molto interessanti, già presenti oggi nel settore, che debbono essere analizzati e studiati nel dettaglio per fornire alle aziende e ai decision maker gli elementi necessari per uno sviluppo mirato che riporti l’uomo centrale nel modello di sviluppo».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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