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Terminal offshore di Venezia: pronti…VIA

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Il progetto di terminal offshore a Venezia, vale a dire di un terminal container e petrolifero da realizzare a 8 migliadalla costa dove i fondali raggiungono una profondità di 20 metri inizia a diventare sempre più reale visto che, dopo il semaforo verde concesso dalla Regione Veneto rispetto alla valutazione di impatto ambientale, adesso anche la Commissione nazionale chiamata a stabilire la compatibilità ambientale dell’infrastruttura ha espresso unanime parere positivo.

Giustificata, quindi, la soddisfazione del presidente dell’Autorità Portuale di Venezia, Paolo Costa, che ha spiegato come dal nuovo terminal trarranno benefici tutti i centri logistici dell’area «dai terminal portuali di Marghera, Chioggia e Porto Levante, dall’interporto di Padova a quello di Verona, dall’asta idroviaria da Venezia a Padova al sistema idroviario padano fino a Rovigo e Mantova».

La nuova struttura avrà un costo stimato di 2,8 miliardi di euro (da reperire anche grazie ad apporti privati) e dovrebbe sorgere al largo della bocca di porto di Malamocco, così da evitare l’avvicinamento alla costa delle grandi navi portacontainer e soprattutto delle petroliere che oggi costrette ad attraccare al terminal lagunare di San Leonardo. Inoltre, il terminal sarà protetto da una diga foranea lunga 4.2 km e sarà in grado di ospitare fino a 3 navi portacontainer di ultima generazione lungo una banchina di 1 km.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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