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GTS approda nell’interporto di Nola: al via collegamento quotidiano con Segrate

Se alla fine del 2022 l’Interporto Campano ha perso i servizi della ISC, costretta a interrompere l’attività, con l’inizio del 2023 vede l’arrivo dellla società di trasporto ferroviario barese, che sposta da Marcianise il collegamento con il terminal milanese raddoppiandone la frequenza (da 3 a 6 circolazioni settimanali)

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Per l’interporto di Nola (Napoli) il 2022 si era chiuso in modo dimesso, con la notizia che ISC, la compagnia di trasporto ferroviario di proprietà della stessa infrastruttura, avrebbe interrotto l’attività con la fine dell’anno. Il 2023 comincia invece con auspici migliori, visto che quasi in continuità – per la precisione dal prossimo 26 gennaionell’interporto di Nola approda GTS, un’altra compagnia di trasporto ferroviario con sede a Bari, nei numeri la principale compagnia privata del settore. E lo fa con un servizio altamente significativo, perché di fatto trasferisce da Marcianise a Nola il collegamento con il terminal di Segrate, ma dalle tre precedenti circolazioni passa a una giornaliera (o se si preferisce a sei circolazioni settimanali). Poi, da Segrate, affermatosi sempre di più come un terminal di snodo tra il Sud dell’Italia e il Nord dell’Europa, viene garantito il rilancio su Amsterdam Botlek e da qui verso il Regno Unito e l’Irlanda.

«Avevano già in animo la volontà di incrementare il servizio – ci confida il direttore commerciale di GTS Logistic Fabio Piliego – ma a Marcianise non c’erano esattamente le condizioni per poterlo fare, a causa di un eccessivo intasamento. Condizioni presenti invece a Nola, dove abbiamo trovato una struttura più grande, più funzionale, maggiormente ricca di servizi. Così insieme al raddoppio delle circolazioni abbiamo ottenuto anche un miglioramento in termini di efficienza, nel senso che un terminal meno trafficato consente di ottimizzare anche le tempistiche di movimentazione e in uscita».

In ogni caso GTS rimane anche a Marcianise, da dove garantisce un collegamento con Piacenza via Pomezia, che al momento attuale viene confermato. Anche se la volontà di investire maggiormente sull’infrastruttura di Nola adesso appare decisamente concreta. 

«Al momento attuale – spiega al riguardo Piliego – il collegamento Nola-Segrate avviene facendo ricorso a carri ribassati, resi necessari dalla presenza lungo la dorsale tirrenica di alcuni punti in cui il transito non può avvenire altrimenti. Ma quando questi vincoli saranno rimossi saremo pronti a replicare anche qui quanto già facciamo lungo la dorsale adriatica, dove connettiamo Bari con l’Olanda e il Belgio (con Rotterdam e Zeebrugge, in particolare), usando, oltre che casse mobili e container di ogni tipologia, anche semirimorchi con profilo P400».

Tutto questo testimonia per un verso la prospettiva del gruppo barese di continuare a crescere, conservando lo slancio già accumulato sia nel 2021, quando Gts Rail ha superato i 130 milioni di euro di fatturato (generando una crescita sull’anno precedente del 18%), sia nel 2022, quando ha ampliato il proprio parco rotabile con un esborso di una trentina di milioni, prima tranche di un investimento che proseguirà nei prossimi quattro anni fino a raggiungere i 150 milioni. Ma per altro verso ribadisce pure le potenzialità di un interporto, come quello di Nola, che si è trovato a vivere un momento di difficoltà indipendente rispetto alle caratteristiche dell’infrastruttura. Peccato per il personale fino a ieri occupato con la ISC e che oggi è rimasto inoccupato, malgrado esista la volontà e la possibilità di continuare a garantire un numero di treni e di collegamenti analoghi a quelli esistenti fino allo scorso anno. Magari, c’era modo di trovare anche per loro una soluzione adeguata.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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