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Webfleet Mobility Conference, un salto nella mobilità sostenibile del 2032

Con più di 50 sessioni in 21 Paesi, il workshop di Webfleet Solutions-Bridgestone ha cercato di rispondere alla domanda di come cambierà la mobilità aziendale nei prossimi 10 anni e se le aziende di oggi siano pronte a questo mutamento epocale. Iniziamo gli interventi degli esperti con il “futuro elettrico” di Marco Ceruti, cofondatore della società benefit Resolution Hub

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È il 2032. La mobilità sostenibile dei trasporti ha fatto passi da gigante, molto è cambiato… ma cosa esattamente è cambiato? È con questo salto nel futuro che Webfleet Solutions, la società del gruppo Bridgestone che si occupa di gestione del parco veicoli, ha voluto affrontare il tema della mobilità del domani durante la Webfleet Mobility Conference 2022, conferenza annuale dedicata appunto ai respon­sabili delle flotte.
In più di 50 sessioni in 21 Paesi, esperti internazionali e protagonisti della mobilità hanno fornito la loro visione su come il settore si evolverà nella prossima decade.
Dei trend di elettrificazione, in particolare delle flotte, ha parlato Marco Ceruti, cofondatore di Resolution Hub, una società benefit che si occupa della transizione delle aziende verso la sostenibilità.

Ragionando come se fosse nel 2032, Ceruti ha sottolineato come «oggi abbiamo veicoli più silenziosi in giro per le strade e minore inquinamento locale».
A questo risultato però si è arrivati non solo attraverso la sostenibilità economico-finanziaria e ambientale, ma anche sociale, cioè al cambiamento in meglio nel modo di vivere delle persone: «Per le aziende sostenibilità significa nuovi prodotti e nuovi servizi, con minor impatto ambientale e migliore fruibilità per le persone – ha spiegato Ceruti – attraverso appunto società benefit che creano valore per chi opera in azienda, operano per ridurre l’impatto ambientale e cercano di migliorare le caratteristiche economico-aziendali delle imprese, per produrre più utili».

Nel 2022 le ‘benefit corporation’, società nate per una nuova legislazione importata in Italia nel 2016 dagli USA, sono in Italia più di 2.000: «Benefit sta per beneficio comune, non per onlus, ovvero ci deve essere un guadagno nell’attività delle aziende, per quanto responsabile, sostenibile e trasparente. In questo senso la sostenibilità deve essere in primis quella delle persone».
Ceruti suggerisce anche alcune mosse strategiche che le aziende di trasporto potrebbero attuare da subito – cioè nel 2022 – per farsi trovare pronte al futuro: «Innanzitutto capire, soprattutto per le flotte aziendali, quali sono i mezzi che possono trasformare in elettrico. Non c’è motivo di aspettare, la gestione dei veicoli elettrici è meno costosa (specie se si pensa all’attuale caro carburante). Secondo: ragionare su come realizzare un’infrastruttura di ricarica aziendale e come mettere a disposizione dei dipendenti e collaboratori una struttura di ricarica a casa. Terzo: spostare la mobilità dell’ultimo miglio verso la transizione elettrica, anticipando le altre aziende di trasporto. Sono azioni che la gente, specie i giovani, si attendono, anzi danno già per scontate».
«Chi è innovativo si piazza meglio sul mercato – conclude il Ceo – e ottiene maggiore compliance coi propri clienti. Essendo all’interno di una filiera, l’azienda o rientra nei parametri con cui si muovono le filiere stesse oppure è fuori dal mercato e rischia di sparire».

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