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Un cuore in inverno

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Grande freddo, gelo, morsa di ghiaccio… ed è subito emergenza. Quest’anno il generale inverno fa sul serio e il crollo delle temperature rischia di incidere sulla salute di molti italiani. Il ministero della Salute ha prontamente diramato alcune indicazioni provvidenziali ed efficaci, così semplici da sembrare quasi ovvie: regolare la temperatura degli ambienti interni e isolarli badando a umidificare l’aria, evitare il contatto troppo ravvicinato con le fonti di calore, prestare attenzione a bambini piccoli e anziani, assumere pasti e bevande calde non alcoliche, evitare – quando è possibile – di uscire nelle ore più fredde, coprirsi adeguatamente, proteggersi dagli sbalzi di temperatura e munirsi di coperte e cibi caldi se si passa molto tempo alla guida di un veicolo. Bisogna però imparare a proteggere anche il cuore che soffre particolarmente il freddo e il gelo, anche perché deve … fare gli straordinari!

Non è un consiglio romantico, il vecchio adagio «mani fredde cuore caldo» è smentito dalla scienza. Svariati studi hanno infatti dimostrato che d’inverno (alle nostre latitudini) il freddo aumenta sensibilmente il rischio di infarto e di ictus (e la relativa mortalità) e peggiora i sintomi di chi soffre di patologie vascolari. Le basse temperature causano la vasocostrizione delle arterie con conseguente aumento della pressione sanguigna e un maggior consumo di ossigeno da parte del muscolo cardiaco e possono provocare un vasospasmo delle coronarie che sono le arterie che portano il sangue al cuore. E allora più che mai in inverno bisogna mantenere uno stile di vita moderato, con un’alimentazione variata e leggera, ricca di verdura e di proteine vegetali. Un buon consiglio è quello di evitare di fare sforzi fisici eccessivi a temperature rigide, non solo sport all’aperto, ma anche attività “classiche” come spalare la neve davanti al garage o al proprio veicolo. Ma evitare sopratutto tutti quei fattori che possono affaticare il cuore come gli stress emotivi e il fumo, insomma tutto ciò che gli richiede un lavoro supplementare. Inoltre nei mesi invernali, non è prudente uscire per una passeggiata in una notte fredda dopo un pasto abbondante, magari con un peso in mano come una borsa. In questo caso si aggiunge sforzo allo sforzo: gelo, digestione, attività fisica, una miscela esplosiva che può esporre al rischio di una crisi anginosa se non di un vero e proprio infarto. La parola d’ordine dunque è prevenire e, per chi già soffre di problemi cardiovascolari, un controllo specialistico in più in vista dell’esposizione al freddo non guasta di certo.

Buon viaggio!

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Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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