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Stress da rientro: ecco come ridurne gli effetti

La sindrome da rientro dalle vacanze, è una condizione di malessere psicologico e fisico molto comune che si manifesta più sovente a fine estate al rientro nel contesto lavorativo (ma anche familiare e sociale) e nella routine. Il susseguirsi di impegni e scadenze da rispettare si sostituisce ai ritmi allentati, ai luoghi e alle attività piacevoli dei periodi di vacanza. Qualche accorgimento aiuta a superare l'impasse.

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Di rado se ne sente parlare, ma è un fenomeno che colpisce diverse persone (secondo l’Istat, 1 su 10) al rientro dalle ferie. Parliamo di stress da rientro, che non è propriamente una patologia, quanto una semplice risposta dell’organismo al pensiero del rientro nella routine quotidiana, fatta da ritmi, luoghi e attività spesso stressanti.

In cosa consiste? In una condizione di malessere psico-fisico che si manifesta nel periodo di fine estate o comunque coincidente con la fine delle ferie. I sintomi più ricorrenti sono l’insonnia, il mal di testa, l’irritabilità, gli stati ansiosi, il nervosismo, le tensioni muscolari, l’alterazione dell’appetito, la difficoltà di concentrazione, la spossatezza e i sintomi depressivi. Solitamente regredisce nel giro di qualche giorno o un paio di settimane.

Si può prevenire? Certamente, la parola d’ordine in questo caso è «riprendere la propria routine con gradualità».

Ecco alcuni accorgimenti utili a ridurre la sintomatologia:

  • se possibile, non tornare a casa dalle vacanze a ridosso dell’inizio dell’attività lavorativa: rientrare, per esempio, un paio di giorni prima permette di ricominciare gradatamente i ritmi e i tempi della propria routine aiuta a percepire meno lo stress;
  • reintrodurre le abitudini che si avevano prima delle vacanze: regolare il proprio ritmo sonno-veglia (per esempio, cercando di andare a dormire un po’ prima e svegliandosi un po’ prima). Oppure ripristinare gli orari soliti del pranzo e della cena;
  • gratificarsi: durante la giornata lavorativa o al termine, concedersi una “coccola” o uno spazio per sé (come un bagno caldo, una passeggiata, un buon pasto). Questo aiuta a motivarci e ad avere un atteggiamento mentale propositivo;
  • pianificare momenti di riposo e di “vacanza” realistici: una gita fuori porta di una giornata o di un fine settimana, possono aiutare a mantenere un atteggiamento propositivo per i primi giorni;
  • porsi obiettivi “motivatori”: associare all’inizio del lavoro anche quello di attività che, per diverso tempo, sono state rimandate (per esempio, seguire un corso, praticare dell’attività sportiva, dedicarsi a qualche hobby, ecc);
  • prestare attenzione all’alimentazione: soprattutto evitando il consumo di alcoolici, dolci o altri cibi che spesso si consumano in maniera eccessiva in vacanza e, magari, prima di coricarsi. Questo infatti influisce sulla qualità del sonno e, quindi, impatta sul senso di affaticamento.

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